Dalle onde alla passerella: la sostenibilità trionfa in spiaggia
Ho aperto questo blog nel 2020. Da allora ha subito diverse trasformazioni e ampliato gli argomenti d’interesse e approfondimento nell’ambito della categoria lifestyle, di pari passo ai cambiamenti che io stessa ho deciso di fare. Ho iniziato a interessarmi di sostenibilità in tutte le sue declinazioni, a fare scelte più consapevoli, ascoltando una sensibilità sempre più prepotente nei confronti del pianeta, del benessere animale e dell’ambiente.
Ho iniziato a preferire prodotti eco-friendly, a modificare la mia alimentazione, a saperne di più, a supportare brand che si impegnano nella sostenibilità.
E ho voluto divulgare il più possibile le informazioni che progressivamente acquisivo e sperimentavo facendole mie proprio attraverso questo blog, il cui target principale è quella generazione che purtroppo non brilla ancora per cultura e informazione su questi temi: parlo dei boomers e della generazione X a cui io stessa appartengo.
Eppure dal 2020 vedo che a piccoli passi le cose stanno cambiando. Diverse lettrici reagiscono ai miei articoli, chiedono e si sentono spinte a cambiare o provare qualcosa.
Anche su un piano più vasto, la parola sostenibilità è tra le più usate e spesso abusate in qualsiasi settore o format comunicativo. Sono sempre più i movimenti, le associazioni e i social che spingono l’utente finale ad andare in questa direzione nei suoi piccoli e grandi gesti quotidiani.
Con questo articolo voglio condividere una bella esperienza che spero diventi un trend di questa estate e di quelle future, perchè rappresenta un modo molto accattivante per comunicare e approfondire messaggi importanti sulla sostenibilità che possono lasciare il segno.
Recentemente sono stata invitata a una sfilata di moda sostenibile organizzata su una spiaggia sostenibile, entrambe certificate, un evento che ha unito moda e rispetto per l'ambiente in modo incisivo dal punto di vista della comunicazione, visto che proprio la moda è accusata di essere la seconda industria più inquinante del mondo, dimostrando così che la sostenibilità è un investimento e non un costo se perseguita in modo coerente e con strategie comunicate con trasparenza.
Immagina di trovarti nel tratto di costa frastagliata del Parco del Beigua a Varazze, ricco di calette selvagge incastonate tra le scogliere e circondata da una vegetazione mediterranea rigogliosa.
Cala Loca è una delle perle nascoste in questo angolo della costa ligure, Bandiera Blu da diversi e anni, un piccolo stabilimento dove vivere la natura in relax e assaporare street food a km 0. Immagina che questo piccola spiaggia di ciottoli e rocce, certificata eco-sostenibile, si trasformi al tramonto in una passerella naturale dove le modelle sfilano al suono delle onde del mare indossando brand di moda certificata sostenibile, le cui caratteristiche sono la morbidezza e l’impalpabilità di tessuti rivoluzionari.
È stato proprio questo lo scenario che mi ha accolto.
L’evento è stato organizzato da Friend of the Earth e Friend of the Sea, due organizzazioni impegnate nella certificazione di prodotti e servizi che rispettano la biodiversità e i criteri di sostenibilità marina, dell’agricoltura, dell’allevamento e delle pratiche alimentari, e anche della moda, insieme al brand sostenibile Nagua , leader nei prodotti ecologici per il settore nautico e anch’esso certificato.
Obiettivo principe degli organizzatori, affidare all’evento il compito non solo di diffondere la conoscenza di produzioni alternative ma anche quella di promuovere pratiche consapevoli per la sostenibilità ambientale, come ad esempio porre più attenzione verso i prodotti solari che hanno formule ecologiche non impattanti per l’ambiente e il mare.
Sono 11 i brand sostenibili internazionali che hanno sfilato al Cala Loca, ognuno con caratteristiche di produzione diverse e innovative: chi ha deciso di lavorare con materie prime meno inquinanti e chi è ricorso invece a fibre riciclate.
Riporto l’elenco: Trame di Stile, Demodé, Katharine Story Upcycled, Transforming Textiles, Zoe Klose, Lux-Alpaca, Elisabetta Perer, Esmee-e, Naturale Cotton Color, Reve de Rives wim wear, Hanout, Celeste. Tutti i brand puoi trovarli a Milano in Galleria Passarella presso Sustainable Friends.
Cosa significa spiaggia sostenibile?
Una spiaggia che si certifica sostenibile significa che aderisce ad alcuni standard per limitare l’impatto ambientale non solo della propria attività ma anche del turismo che ospita. Significa, quindi, che anche il turista deve adeguarsi a certe pratiche di comportamento e aspettarsi un certo tipo di servizio. Eccone alcune:
Gestione dei rifiuti: Presenza di un sistema di raccolta differenziata
Eliminazione della plastica mono-uso
Conservazione dell'habitat: Protezione delle dune, delle piante native e degli animali locali.
Uso responsabile delle risorse: Riduzione del consumo di acqua ed energia, con l'utilizzo di fonti rinnovabili.
Educazione e consapevolezza: Informazioni e programmi educativi per i visitatori sulla sostenibilità.
Bar e ristorante: cibo a km 0 e promozione dell’enogastronomia locale.
Cosa significa moda sostenibile?
La moda sostenibile è un approccio alla produzione e al consumo di abbigliamento che mira a minimizzare l'impatto ambientale e sociale negativo dell'industria della moda lungo tutta la filiera produttiva. Ecco i punti chiave che la definiscono:
Materiali Eco-Friendly (tessuti naturali, riciclati, organici cioè biologici e anche provenienti da rifiuti alimentari)
Produzione etica (condizioni di lavoro giuste e garantite)
Riduzione delle emissioni di carbonio (minimizzare l’impatto ambie ntale nella produzione, trasporto e distibuzione)
Gestione delle risorse idriche (ridurre il consumo e prevenire l’inquinamento)
Riciclo e riutilizzo (è compreso il design modulare e l’abbigliamento multifunzionale)
Innovazione e ricerca (investimento in tecnologie e metodi di produzione)
Supporto alle comunità locali (favorire la produzione locale e sostenere le comunità artigianali)
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