Le tendenze e gli stili di moda più sostenibili da fare propri nei fashion trends 2025

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La moda passa ma lo stile resta, parola di Coco Chanel che costruì con le sue idee creative e i suoi capi iconici senza tempo uno stile rivoluzionario non solo nella moda ma anche nel modo di vivere, al femminile.

Erano gli anni ’30 e lo stile Chanel, mixando il maschile e il femminile, i gioielli con i bijoux, portava alla ribalta un look originale, asciutto e minimalista. Oggi possiamo considerarla un po’ come la pioniera del cosiddetto guardaroba capsule, un modo sostenibile di comporre il proprio armadio con un numero ristretto di capi essenziali che possono essere abbinati in modi diversi per coprire una varietà di outfit e occasioni.

Lo stile si definisce tale quando identifica una serie di caratteristiche e peculiarità che lo caratterizzano nel suo insieme, ma che è riproducibile e immediatamente riconoscibile nel corso del tempo grazie anche a un singolo elemento che ne definisce una certa estetica e determinati valori. Nella musica può essere una battuta, nel cinema la costruzione di un’inquadratura, nella moda un dettaglio, un capo o un accessorio.

Lo stile non invecchia e torna nel tempo, è indifferente alle mode, stra-copiato e reinterpretato, inoltre mette in atto un processo di osmosi culturale che influenza e si riflette in tutte le arti e le forme espressive.

Le tendenze moda che ciclicamente ripropongono gli stili di moda del passato intercettando le ansie e i bisogni di un pubblico sempre più esigente e bulimico di novità e cambiamenti, hanno sempre una doppia anima: quella del trend più spinto ed effimero che viene cavalcato in modo veloce dalle aziende fast fashion che sfornano 50 collezioni all’anno, e quella più sostenibile che guarda al passato in modo più profondo e rilassato, insegnando come recuperarlo e riviverlo con originalità e autenticità.

Il concetto di moda sostenibile non riguarda soltanto ciò che indossiamo e tutto il processo produttivo e la filiera che ci sta dietro, ma anche come scegliamo di relazionarci con i nostri abiti e con gli stili di moda che ciclicamente ci vengono riproposti e a cui possiamo ispirarci per essere un po’ più sostenibili. Fare delle scelte di stile in modo consapevole significa abbracciare la filosofia e i valori in cui quello stile si è fatto strada affermandosi come tale.

In quest’ottica qualsiasi stile di moda (e sono davvero tanti) può essere considerato sostenibile, perché a differenza delle tendenze moda usa e getta dura nel tempo e ha una storia che lo legittima e a cui possiamo ispirarci.

Con lo stile non vai mai fuori moda, puoi conservarlo e aggiustarlo, lo ricrei con quello che hai nell’armadio o che puoi scovare negli armadi di famiglia e nei negozi di vestiti usati e vintage. Gli stili di moda vanno cercati, studiati, capiti, sperimentati, per capire quello o quelli che più esprimono il nostro modo di essere e stare nel mondo.

Le tendenze fashion 2024-2025 riportano in auge alcuni stili di moda che trasudano sostenibilità a partire dai valori a cui si connettono, ai quali aggiungo qualche nota sullo street style che a mio parere ha da ispirare più di quello che sembra, soprattutto alle boomers che spesso lo snobbano. Ecco alcune idee di moda sostenibile per donne over 50 che saranno i fashion trends delle prossime stagioni del 2025.

Boho Chic: mix and match di sostenibilità

Il boho chic torna in questa stagione, dopo la versione country chic degli anni passati, con proposte che esprimono una femminilità rilassata, libera e morbida come i suoi colori pastellosi e terrosi, gli abiti fluidi e maxi con la vita alta, i pantaloni palazzo e la ricchezza di fiori, volant, frange, ricami, crochet, macramè e rouches.

Le sue radici ottocentesche affondano nel movimento bohemienne nato a Parigi da un gruppo di artisti e intellettuali, poi reinterpretato dal movimento hippie negli anni ’70.

Il boho chic promuove uno ritorno alla connessione con la natura, perfettamente in linea con la crescente consapevolezza ambientale e sociale dei nostri tempi, e uno stile di vita libero, eccentrico e anticonformista.

Si presta perfettamente a un approccio più etico alla moda perché preferisce i tessuti naturali come il cotone organico, la iuta, il lino e la canapa, gli accessori artigianali ed etnici fatti a mano e di produzione etica, inoltre incoraggia la pratica di mixare in modo eclettico e personale pezzi vintage, riciclati, second hand e provenienti da culture diverse.

E’ uno stile che fa stare bene e stimola la creatività. Anche io sono stata folgorata dalla sua estetica fresca ed eccentrica, così una parte delle cravatte vintage della collezione Ludwig del mio brand Cravattology, le ho trasformate in collane ispirate allo stile boho recuperando fiori, fibbie pizzi e spalline di reggiseno.

Mannish: versatilità sostenibile

Anche lo stile mannish, ispirato all'abbigliamento maschile e ai capi classici di qualità da tramandare da una generazione all’altra, promuove un altro aspetto della sostenibilità nella moda: la versatilità. Una delle sue caratteristiche distintive è la capacità di abbinare capi tradizionalmente maschili, come giacche oversize, pantaloni e cravatte per donne pescate però dall’armadio di lui da abbinare a top, gonne svasate e tacchi alti, per creare un look sofisticato, senza tempo e anche audace.

Le sue radici risalgono al movimento femminista degli anni '20, quando le donne iniziarono a sfidare i ruoli di genere tradizionali e a indossare abiti ispirati al guardaroba maschile come una dichiarazione di libertà e uguaglianza. Poi, durante la Grande Depressione negli anni '30, continuarono a indossare gli abiti maschili a volte anche per motivi pratici, una consuetudine che si trasformò rapidamente in una tendenza di moda e affermazione individuale.

Anche nel mannish i tessuti di qualità e di taglio sartoriale, naturali e durevoli nel tempo come lana , tweed e velluto sono i dettagli che caratterizzano questo stile anche in senso sostenibile, insieme agli accessori facilmente recuperabili nel mondo vintage come le cravatte anche trasformate in gioiello, gli orologi da polso oversize, le bretelle e gli occhiali da vista di taglio maschile.

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Fonte: corriere.it

Granny chic: il retrò sostenibile

Lo stile Granny chic, dalla parola grandmother, si rivolge al guardaroba della nonna che diventa supercool ed è una delle ultime tendenze che ha affascinato i giovani della generazione Z.

I pezzi vintage di tendenza risalgono a 30 - 50 anni fa, non sono difficili da reperire e nemmeno da mixare con i capi moderni per renderli più contemporanei: il choker di perle che nasconde le rughe del collo, la giacca scamosciata, la gonna midi, le scarpe flat o i sabot con tacco medio, il blazer di pelle salva look, gli orologi old style, il cardigan bon ton e la biancheria ricamata.

Le parole d’ordine per creare uno stile granny chic perfetto sono recuperare e contaminare gli stili, ma bisogna bandire le scollature profonde, gli spacchi vertiginosi e le trasparenze supersexy.

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Fonte: robadadonne.it

Street style:  la sperimentazione sostenibile

Lo street style è uno stile sottovalutato, soprattutto dalle boomers che spesso lo vedono troppo giovane, sregolato, asimmetrico e over, in due parole: senza grazia.

Affonda le radici negli outfit della gente comune che cammina per la strada, nello stile urbano dove le tendenze si sovrappongono e vengono influenzate da vari stili e culture. Spesso è eccentrico per i mix di volumi e forme, ma di grande interesse per l’attenzione che dedica alla sperimentazione e alla ricerca di come abbinare elementi differenti per creare qualcosa di originale ed esclusivo.

Negli anni 50-60 questo stile sperimentava anche nuovi modi di vivere e vestirsi con capi essenziali, pochi, semplici e minimal. Non è uno stile da passerella, ma è attento al confort e all’agio perchè cerca l’effetto oversize evitando capi stretti che sottolineano la silhouette.

Lo street style ha un approccio alla moda altamente inclusivo, sostenibile e democratico, incoraggia a sperimentare e trovare uno stile con cui esprimersi partendo da capi che già esistono, magari dentro gli armadi, trovando modi nuovi, creativi e più liberi di utilizzarli.

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Fonte: Pinterest

Le tendenze attuali dello street style mostrano una fusione eclettica di capi oversized e comfort come i blazer di una taglia in più, i pantaloni ampi e le sneakers comode, magari recuperate tra i modelli più cool del passato, una preferenza per i capi di qualità più durevoli, versatili e facili da indossare ogni giorno come il total black o il monochrome, e il denim recuperato a gamba dritta.

Le parole chiave dello street style quindi sono: upcycling creativo, riutilizzo, mix di vintage e second hand, versatilità e qualità dei capi che possono essere indossati in occasioni diverse, personalizzazione dei capi per prolungarne la vita e renderli più significativi per chi li indossa.

Una volta compreso il senso e il significato di sostenibilità,  la sfida resta quella di capire come cercarla, integrarla e valorizzarla nelle tendenze di stile sostenibile che più ci stuzzicano tra quelle che la moda ci propone, e che decidiamo di seguire per esprimere la nostra personalità.

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Simona Brancati Green Lifestyle Blogger

Sono Simona Brancati, classe 1968, ho fatto la giornalista, l’autrice e la trainer di pilates. Il cambiamento è la mia parola magica. Ho creato un blog dove condivido esperienze e scrivo di stile e stili di vita sostenibili dopo i 50 anni. Cravattology è il mio brand sostenibile, creato per assecondare la mia passione per la moda con cui trasformo cravatte preloved e vintage in gioielli di design ricercati, nostalgici e inclusivi.

https://www.simonabrancati.com/
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